"Hitler e la sifilide": secondo fonti ufficiali esistono prove certe che il Führer fosse ossessionato da perversioni sessuali che oscillavano dal sadismo, al masochismo, alla escretofilia, depravazioni attribuite ad una infezione sifilitica contratta, secondo Simon Wiesenthal, in giovanissima età da una ebrea a Vienna e questo avrebbe anche contribuito a scatenare in lui la feroce avversione per quel Popolo. Nonostante che fosse monorchide, a causa di una ferita nel corso della battaglia della Somme (1916), il suo letto brulicava di donne sulle quali sfogava le sue depravazioni. Una prova indiretta che fosse affetto dalla malattie è rappresentata dal fatto che il Führer aveva scelto come suo medico personale Theodor Morell, un esperto di malattie infettive che aveva lavorato in un laboratorio che si occupava di malattie veneree. Nel suo diario il dott. Morrell riferisce che la malattia fu da lui diagnosticata e curata con un massiccio uso di Septoido * che assieme alla micidiale combinazione di stimolanti, tranquillanti e cocaina (iniezioni per endovena per la cura dell'otite e della sinusite) potrebbero aver portato Hitler alle contorte pulsioni che si aggiravano negli oscuri meandri della sua psiche e al suo finale declino psico-fisico. Deborah Hayden nel libro "Pox: genio, pazzia e i misteri della sifilide" sostiene che Hitler avesse molti e chiari sintomi che potrebbero indurre alla diagnosi di sifilide terziaria. Da rilevare che lo stesso Hitler, evidentemente ossessionato dal terrore della malattia, nel suo "Mein Kampf" aveva dedicato ben 13 pagine a quella che aveva definito "malattia giudaica" e, preoccupato per la diffusione delle malattie sessuali tra i suoi soldati di stanza a Parigi, partorì il "progetto Borghild", dal nome di una divinità nordica, ideale di bellezza, su cui fu modellata la prima bambola per uso erotico, e fece allestire 40 bambole gonfiabili da distribuire tra i soldati del corpo delle SS. Ma nel 1942 il progetto naufragò, a causa del rifiuto dei soldati tedeschi: troppo imbarazzante finire prigionieri nelle mani dei britannici in compagnia di un amante di plastica. Si deve anche accennare che alcuni AA. negano che il dittatore fosse affetto dalla malattia in riferimento al rinvenimento di documenti che attestano la negatività della reazione di Wassermann.
(*) sale di iodio a quel tempo largamente utilizzato per la terapia della sifilide terziaria