Fracastoro * De Contagionibus et Contagiosis Morbis et Eorum Curatione" (1546): teoria del "contagium animatum": definizione di "seminaria morbis", distinti in "crassiora" (di grandi dimensioni) e "subtiliora" (piccoli), per indicare le misteriose entità che si trasmettono da uomo a uomo determinando il contagio (intuizione che precede di ben tre secoli la dimostrazione della esistenza dei germi). L'ipotesi fu avanzata in riferimento alla trasmissione del contagio della peste. Anche il gesuita Kircher ("Scrutinium pestis", 1658) sostiene che "all'origine della peste si trovano dei virus mobili e così piccoli da risultare invisibili ma trattasi pur tuttavia di maledizione divina". La grande diffusione della pestilenza in Milano nel 1630 aveva fatto nascere la credenza popolare della presenza degli "untori", individui sospettati di cospargere le persone e gli oggetti d'uso con gli "unguenti pestiferi", sostanze giallastre a base di sterco umano, cenere o carbone, topi e altre sostanze, che determinavano la trasmissione del morbo. Già Filippo IV di Spagna (1605-1655) aveva inviato un dispaccio al governatore di Milano comunicando di "essere stati osservati a Madrid quattro uomini che avevano portato unguenti per recare la pestilenza in quella reale città". Il dramma di quegli uomini additati, spesso ingiustamente come untori e definiti nel processo di Milano del 1630 "dispensatori et fabbricatori di onti pestiferi, sparsi per questa città, ad estinzione del popolo", è stato magistralmente descritto da Verri ("Osservazioni sulla tortura", 1777) e da Manzoni ("Storia della colonna infame", 1840). Egli asserisce che anche "molti medici illustri cominciano a confermare con argomentazioni pseudo scientifiche l'esistenza degli untori" e descrive il processo con condanna alla pena capitale di Guglielmo Piazza e Gian Giacomo Mora, a seguito delle false accuse di una popolana, Caterina Rosa). Retrospettivamente si ritiene che gli untori fossero gli stessi monatti che, per non perdere i guadagni della loro attività, diffondevano l’infezione spargendo su persone e cose la putredine degli appestati (testimonianza di un untore: "pregato da …di darli della putredine, che esce dalla bocca delli infetti cadaveri, l’interpellai che cosa ne volesse fare, et egli mi rispose che voleva fabricar un onto per ontare li cadenazzi et porte della Città per far morire le persone”).
(*) Medico personale di tutti i Papi dell'epoca, noto non soltanto come illustre medico ma anche quale teologo, filosofo, astronomo, geografo, lodato come "la Meraviglia del XVI secolo"